Natale al circo. Gli animali soffrono e continuiamo a guardare

In questo periodo si stanno affacciando nelle città italiane i circhi con animali. Spettacoli anacronistici, diseducativi e basati sulla sofferenza, che ci auguriamo diventino presto un ricordo.
Andrea Izzotti/ iStockphoto
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È quasi Natale e in tante città italiane stanno montando le loro tende i circhi con animali. All’alba del 2023, una forma di intrattenimento che si basa sull’oggettificazione, l’addestramento spesso condotto per mezzo di punizioni e la detenzione di animali è alquanto anacronistica. Eppure le associazioni animaliste e ambientaliste si trovano ancora a dover opporsi a questi spettacoli e a cercare di sensibilizzare il pubblico riguardo alla vita degli animali costretti allo sfruttamento.

Le alternative al circo con animali e i divieti negli altri Paesi

Ci sono soluzioni alternative in grado di preservare intatta la “magia del circo”. Un esempio sono gli spettacoli basati esclusivamente sulle abilità degli artisti umani, come il rinomato Cirque du Soleil, a livello internazionale, o in Italia il circo Atmosphere, che utilizza ologrammi tridimensionali di animali, coniugando tradizione e tecnologia così da creare un’esperienza immersiva per il pubblico.
Sono già 50 i Paesi in tutto il mondo, 23 dei quali nell’Unione europea, che hanno del tutto o in parte vietato il circo con animali. Una strada che anche l’Italia dovrà seguire a breve: lo richiede, infatti, una legge-delega approvata lo scorso luglio dal Parlamento, che chiede al Governo di stabilire le norme attuative del “graduale superamento” di questa pratica.

“Esseri senzienti, non oggetti” per il superamento del circo con gli animali

«Nel 2015 la Federazione dei Veterinari Europei ha espresso una posizione netta contro l’utilizzo di animali selvatici negli spettacoli dal vivo, a causa delle conseguenze negative per gli animali coinvolti. Oltre che sul piano etico, questa pratica è anche censurabile sul piano pedagogico, essendo considerata dagli psicologi dannosa e diseducativa per i bambini che vi assistono. – evidenzia Alessandro Ricciuti, presidente di ALI-Animal Law Italia – Per ben due volte il Parlamento ha votato a favore del superamento dei circhi con animali: l’ultima delega al Governo scade ad aprile 2023 e vogliamo assicurarci che non vi siano ulteriori ritardi nel raggiungimento di questo progresso di civiltà, per questo vi invitiamo a firmare la petizione sul sito www.esserisenzienti.it».

Il parere di Enrico Moriconi, veterinario e consulente di etologia e benessere animale

Quanto è deleteria la pratica circense per gli animali costretti a lavorarvi? Enrico Moriconi, veterinario e consulente di etologia e benessere animale, ex garante Diritti Animali del Piemonte, ha così sintetizzato le problematiche presenti: «Le manifestazioni circensi sono momenti di grande sofferenza per gli animali, perché devono fare esercizi e addestramenti che sono basati su punizioni. Gli animali soffrono anche durante il trasporto e quando sono fermi nei cosiddetti zoo dei circhi: in tutti questi momenti, gli animali non possono rispondere ai loro bisogni etologici naturali. Quindi il circo, nei tre momenti che lo caratterizzano — lo spettacolo, il trasporto e il momento stanziale — provoca agli animali sempre sofferenza».

Insieme possiamo chiudere i circhi con animali e vietarli in Italia. Firma e condividi la petizione “Esseri senzienti, non oggetti”.

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