Jane Goodall e oltre 140 scienziati chiedono all’UE di vietare l’allevamento in gabbia

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In una lettera alla Commissione europea, gli scienziati dichiarano di sostenere pienamente la richiesta di 1,4 milioni di persone che hanno recentemente firmato l’Iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, lanciata da una coalizione di 170 ONG europee sotto la guida di Compassion in World Farming. L’iniziativa esorta l’UE a eliminare gradualmente l’uso di tutte le gabbie negli allevamenti.

La dottoressa Goodall, etologa e conservazionista di fama mondiale nominata anche Messaggera di pace delle Nazioni Unite, ha rilasciato la seguente dichiarazione a sostegno della nostra richiesta:

«La maggior parte delle persone oggi comprende che gli uccelli sono esseri senzienti. Abbiamo osservato galline salvate da allevamenti intensivi – ognuna aveva una personalità distinta, tutte mostravano emozioni come il piacere e la paura. Un numero crescente di ricerche scientifiche lo sostiene, e non c’è dubbio che la vita racchiusa in una piccola gabbia causi grandi sofferenze. L’UE deve agire a nome dei milioni di galline e altri animali trattati in questo modo crudele».

Nonostante il Trattato dell’UE riconosca gli animali come esseri senzienti, oltre 300 milioni di maiali, galline, conigli, anatre e quaglie sono rinchiusi in gabbia in tutta Europa. Nella maggior parte dei casi, le gabbie sono ambienti squallidi, angusti e gli animali non hanno lo spazio per muoversi liberamente.

La ricerca scientifica mostra che le gabbie hanno effetti negativi gravi sul benessere degli animali, che la lettera descrive in dettaglio. L’abbandono dell’allevamento in gabbia porterebbe un cambiamento epocale nel nostro sistema alimentare e di allevamento a beneficio di centinaia di milioni di animali all’anno.

Siamo orgogliosi dell’autorevole sostegno della dott.ssa Jane Goodall, che si unisce agli oltre 140 scienziati europei che chiedono di abolire definitivamente l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti. Il nostro Presidente, avv. Alessandro Ricciuti, ha così commentato:

«Confidiamo che dopo questo ulteriore passo la Commissione saprà interpretare nel modo migliore la richiesta di oltre 1,4 milioni di cittadini europei che hanno sostenuto l’Iniziativa promossa da oltre 170 organizzazioni in tutta Europa. Si tratta di un passaggio fondamentale per eliminare la sofferenza di centinaia di milioni di animali ogni anno».

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