La politica è finalmente pronta a prendere in considerazione gli animali?

Abbiamo esaminato i programmi elettorali di partiti e coalizioni che si presenteranno alle prossime elezioni del 25 settembre. Ecco il verdetto.
TolikoffPhotography/iStock
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Negli ultimi anni la società esige risposte concrete a favore degli animali e di chi se ne prende cura. Inoltre, da marzo di quest’anno la tutela degli animali è finalmente scolpita nell’ultimo comma dell’articolo 9 della Costituzione quale dovere del legislatore, che si affianca alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema (che include gli animali selvatici). Per questo, chiunque governi dovrà impegnarsi per dare piena attuazione a questa norma, rivedendo la legislazione non più al passo con i tempi. Ma è davvero così? La politica è pronta ad assumersi questo impegno?

Gli animali nella campagna elettorale

Insieme alle altre 12 associazioni firmatarie del Manifesto “Anche gli animali votano” abbiamo esaminato i programmi elettorali di partiti e coalizioni che si presenteranno alle prossime elezioni del 25 settembre, scoprendo che il tema sta iniziando a trovare timidamente posto nella campagna elettorale, sebbene lo spazio dedicato sia ancora insufficiente.

La tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo sono i temi che ricevono la maggiore attenzione, entrando nei programmi elettorali di diverse forze politiche; molto meno purtroppo la protezione degli animali selvatici e il collegamento fra la necessità del contrasto ai cambiamenti climatici e le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi.

Stando a quanto dichiarato nei programmi elettorali, il prossimo Parlamento e il prossimo Governo saranno impegnati a istituire finalmente la figura del Garante nazionale dei diritti degli animali, a inasprire e rendere più efficaci le pene contro i maltrattamenti degli animali, a rendere meno costosa la vita delle famiglie che vivono con animali rendendo equa l’IVA su cibo e prestazioni veterinarie.

Questi sono sostanzialmente i punti unificanti dei programmi di Lega, Pd, M5S, Forza Italia, Verdi-Sinistra, M5S, Fratelli d’Italia, +Europa, Unione Popolare, Impegno Civico Di Maio e Italexit che hanno quindi su questi tre temi recepito l’appello che avevamo lanciato a inizio agosto.

I partiti più virtuosi…

Sono Alleanza Verdi–Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare, Italexit e Italia Sovrana e Popolare i primi cinque partiti che hanno scelto di aderire a tutte le 6 macro-aree di intervento individuate nel manifesto “Anche gli animali votano”, elaborato come programma destinato a partiti, candidati premier e candidati al Parlamento. Nel caso di Italexit e Unione Popolare, l’impegno completo è stato assunto in occasione di incontri e confronti con le associazioni e successivamente confermato per iscritto dai responsabili nazionali, mentre il programma online risulta più sintetico ed elenca soltanto alcune tematiche ritenute prioritarie.

Numerosi sono i punti cardine su cui questi partiti hanno preso impegni precisi, facendo proprie tutte le proposte avanzate dalle associazioni animaliste, incluse tematiche potenzialmente divisive quali il superamento della sperimentazione animale, una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi, la realizzazione di un programma di riduzione degli animali allevati e ancora il divieto dell’utilizzo degli animali in circhi, spettacoli viaggianti, feste e sagre tradizionali.

…e i meno attenti al tema

Nessun riferimento alla salvaguardia e benessere degli animali è stato inserito invece nei programmi di Azione-Italia Viva Calenda, Italia Sovrana e Popolare e di Alternativa per L’Italia-No Green Pass. Nel programma di Governo del centrodestra a fronte del positivo impegno alla tutela della biodiversità e all’educazione ambientale è stato inserito in negativo l’obiettivo di “contrastare la proliferazione degli animali selvatici”, vale a dire aumentare periodi e territori aperti alla caccia, mentre qualche punto sulla tutela dei domestici risulta nei programmi dei singoli partiti, Forza Italia, Lega e Fratelli D’Italia. Anche il Pd inserisce un punto sulla tutela del benessere animale, mentre Impegno Civico Di Maio indica, come la maggioranza degli altri partiti, la necessità di istituire la figura del Garante nazionale; si parla di benessere animale in un capitolo del programma di +Europa con Emma Bonino.

Selvatici e allevamenti intensivi

Quando si parla di animali selvatici vi è invece una netta demarcazione nelle posizioni dei diversi partiti: la coalizione di centrodestra sottolinea “la necessità di salvaguardare la biodiversità, anche attraverso l’istituzione di riserve naturali e la promozione dell’educazione ambientale e al rispetto della fauna e della flora” ma tanto il programma comune quanto quello dei singoli partiti prevede “interventi di contrasto al fenomeno della proliferazione della fauna selvatica”, ovvero interventi per aumentare la caccia come previsto anche da Azione-Italia Viva. L’impegno sull’abolizione della caccia arriva da Alleanza Verdi – Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Italexit.

Quanto riguarda gli animali allevati, manca nella maggior parte dei programmi la volontà di avviare le azioni necessarie per abbandonare il sistema intensivo di allevamento, così deleterio per animali e ambiente.

Gli impegni dei candidati

Questa analisi vuole essere uno strumento utile per consentire agli elettori di conoscere in modo trasparente la posizione dei candidati sulle questioni legate alla tutela e benessere degli animali. Nel corso dei prossimi giorni, pubblicheremo gli impegni assunti sul sito internet dedicato.

Il nostro impegno

ALI insieme a Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAC, LAV, LEIDAA, LNDC Animal Protection, OIPA e Save the Dogs and Other Animals seguirà attentamente le attività del Parlamento e del futuro Governo, per vigilare sul rispetto degli impegni assunti. Inoltre, cercheremo di creare maggioranze parlamentari sui singoli punti d’impegno proposti per un Paese più giusto per gli animali e quindi più giusto per tutti.

La politica deve prendere atto che la tutela e il benessere degli animali sono temi irrinunciabili nel dibattito elettorale, in grado di orientare gli elettori. Siamo disponibili a ulteriori confronti con le altre forze politiche interessate a raccogliere il nostro appello per una società più giusta per tutti, compresi gli animali.

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