Macellazione domestica: le nostre richieste alle regioni

Chiediamo di non estendere la macellazione domestica ai bovini e di eliminare le deroghe all’obbligo di stordimento.
ahavelaar/iStockphoto
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Oggi insieme a Essere Animali e LAV abbiamo inviato una lettera alle Regioni, alle Province Autonome e al Ministero della Salute per chiedere di non estendere la macellazione domestica ai bovini ed eliminare le deroghe all’obbligo di stordimento per volatili da cortile, conigli e lepri macellati per autoconsumo.

Lo scorso 26 marzo è infatti entrato in vigore il decreto legislativo n. 27/2021, che all’articolo 16 attribuisce alle Regioni la facoltà di disciplinare la macellazione domestica per autoconsumo, abrogando le disposizioni in materia già contenute nel Regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni. Le regioni dovranno soltanto attenersi ad alcuni parametri generali indicati dallo Stato.

L’incomprensibile estensione ai bovini

La novità più rilevante che emerge dall’esame del nuovo quadro normativo è che tra le specie per le quali potrà essere autorizzata la macellazione domestica compaiono per la prima volta anche i bovini (mucche, vitelli e bufali), nonostante questa pratica tradizionale — peraltro in costante calo — riguardi oramai soltanto suini e animali di piccola taglia come polli, galline, lepri e conigli.

Questa estensione risulta ancora più incomprensibile se si guarda all’attuale pandemia di coronavirus, che ha messo in luce quanto sia importante prevenire pericoli per la salute pubblica legati a una errata gestione degli animali da reddito. 

Per tutti questi motivi, chiediamo che la macellazione di questi animali continui a essere esclusivamente compiuta negli stabilimenti autorizzati o riconosciuti.

La richesta di eliminare le deroghe per lo stordimento

Abbiamo anche chiesto di eliminare la deroga contenuta nel Regolamento UE n. 1099/2009, che permette la macellazione senza stordimento per volatili da cortile, conigli e lepri se effettuata dai loro proprietari per consumo domestico fuori dai macelli; lo stesso Regolamento attribuisce agli Stati membri la facoltà di prevedere norme più favorevoli per gli animali.

Crediamo che questa eccezione all’obbligo generale di stordimento sia ingiustificabile, considerato che questi animali sono ugualmente capaci di provare dolore e che quindi il dolore, così come l’ansia e le sofferenze inutili devono essere eliminati durante ogni macellazione, anche se eseguita in ambito domestico.

Questa deroga appare antiquata e oramai incomprensibile anche alla luce del Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009, che all’art. 13 riconosce tutti gli animali come esseri senzienti. Riteniamo che imporre lo stordimento preventivo anche per le macellazioni per autoconsumo sia doveroso.

Le necessarie prescrizioni sanitarie

Infine, chiediamo che le Regioni introducano delle prescrizioni minime in grado di garantire una adeguata verifica sanitaria anche nelle macellazioni per autoconsumo. Il Regolamento n. 853/2004 in materia di igiene degli alimenti di origine animale contiene una deroga per la produzione privata per autoconsumo, tuttavia la presenza di numerosi focolai di malattie animali come la peste suina africana e l’influenza aviaria che potrebbero effettuare il salto di specie verso gli esseri umani induce a introdurre prescrizioni ferree a tutela della salute pubblica.

Le tre associazioni hanno concluso la lettera esprimendo la propria disponibilità a collaborare insieme alle regioni per formulare proposte normative più rispettose del benessere degli animali.

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