Un nuovo report conferma che negli allevamenti di animali da pelliccia non può essere garantito il benessere

L'attuale revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati offre alla Commissione europea l'opportunità concreta di fermare questa pratica non etica e ormai anacronistica.
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Fur Free Europe, l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) per vietare la produzione e la vendita dei prodotti in pelliccia in Europa, è stata chiusa in anticipo grazie all’alto numero di adesioni, testimonianza della volontà di cancellare questa pratica nel nostro territorio. Un successo che potrebbe influenzare la revisione della legislazione sul benessere animale attualmente in corso. Ulteriori conferme della necessità di chiudere l’industria delle pellicce arrivano anche dalla revisione del report The Case Against Fur Factory Farming: a scientific review of animal welfare standards and ‘WelFur’ (Il caso contro gli allevamenti di animali da pelliccia: una revisione scientifica degli standard di benessere degli animali e del “WelFur”), pubblicato oggi da Eurogroup for Animals e Respect for Animals, l’associazione inglese che dagli anni Novanta si batte contro il commercio internazionale di pellicce.

È possibile garantire il benessere animale nell’industria delle pellicce?

Il report The Case Against Fur Factory Farming: a scientific review of animal welfare standards and ‘WelFur’ conferma che l’allevamento di visoni, volpi e cani procioni dovrebbe essere vietato nell’Unione Europea poiché è impossibile soddisfare i loro bisogni biologici e di benessere. L’attuale revisione della legislazione sul benessere degli animali offre alla Commissione europea l’opportunità concreta di fermare questa pratica non etica e ormai anacronistica. Il documento di Eurogroup for Animals e Respect for Animals è stato completato con nuove evidenze scientifiche relative al benessere degli animali allevati per la loro pelliccia in Europa e valuta criticamente i protocolli WelFur. Risulta evidente che l’attuale quadro normativo per la protezione del benessere degli animali da pelliccia nell’Unione europea è, purtroppo, inadeguato. Anche noi di ALI avevamo pubblicato alcuni approfondimenti a cura di Enrico Moriconi, medico veterinario e consulente di etologia e benessere animale, che giungevano alle stesse conclusioni.

Cosa sono i protocolli WelFur?

WelFur è l’integrazione formale del benessere animale negli standard di produzione per tre specie di animali allevati per la loro pelliccia: visone, volpe argentata e volpe artica. I metodi per la valutazione del benessere sono simili, ma non identici, a quelli applicati agli animali allevati per altri prodotti. L’obiettivo principale di WelFur è verificare il livello di benessere animale negli allevamenti di pellicce europei e basare sugli elementi esaminati un programma di certificazione.
Il report ha rilevato che WelFur non è in grado di affrontare i principali problemi di benessere per visoni, volpi e cani procione allevati per la loro pelliccia e ha affermato che l’arricchimento dei sistemi di stabulazione esistenti non riesce far fronte ai problemi di benessere legati propriamente alle gabbie. Il divieto di produzione di pellicce sarebbe, quindi, l’unica via percorribile.

Le criticità degli allevamenti non possono essere superate

The Case Against Fur Factory Farming: a scientific review of animal welfare standards and ‘WelFur’ mostra, con nuovi risultati scientifici, che gli allevamenti di animali da pelliccia — per la loro stessa struttura e funzione — non possono soddisfare le esigenze di benessere degli animali.
Di seguito i punti del documento che sottolineano i problemi difficilmente evitabili negli allevamenti di animali da pelliccia:

  • le specie allevate per la loro pelliccia sono essenzialmente animali selvatici e, in quanto tali, non sono adatti alla cattività, tanto meno in piccole gabbie;
  • il benessere di visoni, volpi e cani procioni allevati per la pelliccia è gravemente compromesso in tutte le aree del modello dei Cinque domini per la valutazione del benessere degli animali;
  • non ci sono prove che i miglioramenti nei sistemi di stabulazione utilizzati negli allevamenti di animali da pelliccia possano incidere significativamente sul benessere animale;
  • livelli di paura, comportamenti stereotipati, masticazione della pelliccia, morsicatura della coda, deformità fisiche, fallimento riproduttivo e mortalità infantile mostrano che i bisogni degli animali negli allevamenti da pelliccia non vengono soddisfatti;
  • visoni, volpi e cani procioni sono fortemente motivati ​​ad accedere a risorse specifiche e a eseguire comportamenti propri della specie di appartenenza. Tutto questo non è possibile nei sistemi di stabulazione attualmente utilizzati negli allevamenti da pelliccia;
  • i protocolli WelFur sono progettati sulla base dei gravi limiti degli attuali sistemi di stabulazione e premiano lo status quo;
  • il limite di “best current practice” (migliore pratica corrente) dei protocolli Welfur è fuorviante perché rappresenta ancora quello che la maggior parte delle persone considera un livello di benessere inaccettabile.

Oltre 1,7 milioni di firme raccolte per Fur Free Europe stanno superando le verifiche che le porterà nelle mani della Commissione europea. Ci impegneremo affinché le voci dei cittadini europei e degli scienziati siano ascoltate dai decisori politici per restituire un’esistenza degna di essere vissuta agli animali che vengono allevati e uccisi per alimentare un mercato basato sulla vanità.

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