Si tratta della fase più rilevante del nostro lavoro, durante la quale ci impegniamo per tradurre in risultati concreti le proposte che abbiamo formulato all’esito della fase di studio, tenuto anche conto di eventuali indicazioni e suggerimenti ricevuti a seguito della diffusione della nostra ricerca o maturati successivamente al confronto con gli altri stakeholder. Operiamo inoltre una verifica periodica delle soluzioni che avevamo individuato, alla luce di eventuali nuove evidenze scientifiche, studi e analisi statistiche eventualmente disponibili dopo la conclusione della nostra fase di ricerca.
Il nostro dipartimento advocacy si impegna costantemente per identificare le migliori opportunità e strategie per sollevare l’attenzione del decisore pubblico sulla urgenza e necessità di intervenire per risolvere le problematiche da noi identificate.
Dopo aver mappato i decisori, cerchiamo di intessere alleanze, al fine di aumentare l’efficacia della nostra azione e facilitare la ricerca quanto più possibile condivisa di soluzioni.
Cerchiamo inoltre di tenere sempre alta l’attenzione sulle tematiche delle quali ci occupiamo, affinché non vengano soppiantante da altre urgenze. A tal fine possiamo pubblicare aggiornamenti e nuovi documenti che completano e integrano il lavoro di ricerca già svolto.
Per far emergere le questioni dal rumore di fondo ci affidiamo anche all’aiuto di professionisti della comunicazione esterni.
Denunce e indagini sotto copertura mostrano che è urgente innalzare gli standard di benessere degli animali allevati. La revisione in corso della legislazione potrebbe essere un punto di svolta, ma dobbiamo impegnarci affinché nessuno freni il cambiamento.
Aumentare il consumo di proteine vegetali, far sì che queste siano accessibili, diminuire drasticamente le proteine d’origine animale in una prospettiva di “meno e meglio”. Questa potrebbe essere la strada per un sistema alimentare in linea con le strategie di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.
La prima discussione pubblica sul futuro del benessere degli animali nell’UE. Gli eurodeputati di tutte le aree politiche sono in accordo con l’obiettivo della campagna #EUforAnimals.
Le associazioni che rappresentano aziende, consumatori e cittadini chiedono di essere ascoltate dalla Camera dei deputati a riguardo della proposta di legge che chiede di vietare, per i prodotti a base vegetale, l’utilizzo di nomi tipici di prodotti d’origine animale.
Eurogroup for Animals e Compassion in World Farming chiedono che il primo allevamento intensivo di polpi pianificato dalla società Nueva Pescanova non sia realizzato. Il progetto rivela metodi che procurano sofferenza agli animali e conseguenze ambientali allarmanti.
Lo abbiamo chiesto ad Annamaria Manzoni, psicologa, psicoterapeuta, attivista per i diritti degli animali e autrice e promotrice del “Documento di psicologi sulle valenze anti pedagogiche dell’abuso degli animali in circhi, spettacoli e manifestazioni”.
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