Europee 2024: l’impegno dei politici verso gli animali influenzerà il voto degli Italiani?

Per l’85% degli italiani la politica dovrebbe fare di più per gli animali e il 57% degli elettori preferisce votare per candidati/e che hanno a cuore la tutela degli animali.
Forest Simon / Unsplash

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Gli italiani sono sempre più attenti alle questioni relative al benessere degli animali. È quanto emerge dal nuovo sondaggio realizzato da Youtrend/Quorum per Essere Animali, Animal Law Italia, CIWF Italia, LAV e le altre 7 principali associazioni nazionali per la difesa degli animali che aderiscono alla campagna “Vote for Animals 2024” in vista delle elezioni europee di giugno 2024.

Un interesse crescente

I risultati del sondaggio confermano il crescente interesse da parte dei cittadini verso un argomento che, fino a qualche anno fa, aveva un peso decisamente minore sulla vita di tutti i giorni di milioni di persone: gli italiani si dimostrano più consapevoli di quelle che sono le reali condizioni degli animali negli allevamenti, nei circhi, nei laboratori ecc e per questo non soltanto chiedono a gran voce un cambiamento rapido e concreto ma soprattutto dichiarano che le risposte che ricevono dalla politica influenzano le loro scelte in fatto di elezioni.

La politica è la grande assente

Il sondaggio evidenzia che l’85% degli italiani ritiene che la politica dovrebbe fare di più per gli animali, mentre il 57% degli elettori esprime la propria preferenza verso i candidati che mettono la tutela degli animali al centro del loro programma.

Questi dati sono lo specchio di un’attenzione alle questioni legate alla tutela degli animali ormai trasversale che va oltre i confini delle differenze politiche o demografiche. Basti pensare che il 76% degli elettori intervistati desidera l’eliminazione delle pratiche crudeli negli allevamenti, il 63% auspica restrizioni sulla produzione e commercializzazione di pellicce, il 73% chiede standard chiari per la tracciabilità e la cessione di cani e gatti, mentre il 70% vorrebbe maggiori protezioni per la fauna selvatica.

Complice la maggior quantità di informazioni reperibili grazie al web, i cittadini italiani (ed europei) hanno acquisito un alto livello di consapevolezza, che offre alle forze politiche una chiara opportunità di prendere finalmente una posizione netta e agire concretamente.

Non si tratta soltanto di empatia o di etica, ma anche di questioni – possiamo ormai dirlo con ampio margine di sicurezza e senza paura di essere smentiti – di sopravvivenza del pianeta: il sistema degli allevamenti intensivi, così come è strutturato oggi, non è più sostenibile. Non lo è da tempo, lo sappiamo da tempo, ma la politica ha sempre preferito chiudere gli occhi e difendere gli interessi delle lobby, posponendo a data da destinarsi qualsiasi intervento per superare un sistema che ha ormai fatto il suo tempo.

Lo abbiamo visto nel documentario di Giulia Innocenzi, Food For Profit, che non a caso è da oltre due mesi in vetta alle classifiche dei film più visti e che ha portato due eurodeputati a non ricandidarsi alle prossime europee a causa delle loro dichiarazioni disturbanti in merito alle condizioni degli animali all’interno degli allevamenti intensivi. Tali atteggiamenti da parte di chi detiene il potere non possono e non devono più essere tollerati.

I cittadini si attendono risposte

Le associazioni coinvolte nella campagna “Vote for Animals – Ancheglianimalivotano” invitano i partiti e i candidati a fare il loro dovere assecondando l’inequivocabile volontà della maggior parte dei cittadini per promuovere i diritti degli animali in Europa. La campagna presenta una lista di 10 punti programmatici che abbracciano tematiche quali l’abolizione delle gabbie negli allevamenti, la riforma della legislazione europea sul benessere animale e il divieto di trasporto degli animali a lunga distanza per allevamento e macellazione.

Questa è una chiamata all’azione per chiunque si occupi di politica e desideri conquistare il sostegno di un’ampia maggioranza di elettori. L’auspicio è che i candidati e i partiti riconoscano l’importanza della tutela degli animali per la società italiana e per l’Unione europea nel suo complesso.

Stavolta, siamo fiduciosi. Non possono più tapparsi occhi e orecchie: la volontà dei cittadini non è mai stata più chiara di così.

SCOPRI DI PIÙ sulla campagna Vote For Animals leggendo le 10 richieste che abbiamo fatto ai politici.

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Le organizzazioni che coordinano la campagna Vote for Animals in Italia sono Animal Law Italia, CIWF Italia, Essere Animali e LAV. Aderiscono Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, ENPA, LAC, Leidaa, LNDC – Animal Protection, Save the Dogs.

Nota metodologica: sondaggio svolto con metodologia CATI, CAMI e CAWI tra il 4 e il 9 Aprile 2024 su un campione di 1500 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagati per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio. Il margine d’errore è del +/- 2,5% con un intervallo di confidenza del 95%.

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