LETTERA APERTA
AL PARLAMENTO E AL GOVERNO ITALIANO A FAVORE DEL RICONOSCIMENTO DEGLI ANIMALI QUALI “ESSERI SENZIENTI”
Premesso che:
- La scienza ha dimostrato che gli animali reagiscono ai segnali esterni, mostrando di provare un ampio ventaglio di sensazioni. Essi hanno quindi una vita emotiva complessa, non sono macchine o automi, come vengono classificati secondo concezioni filosofiche tradizionali e non più attuali, né tantomeno semplici oggetti, secondo l’inquadramento di categorie giuridiche tradizionali, oramai inadeguate alla mutata concezione del nostro tempo;
- In Europa, questa evidenza ha trovato riconoscimento anche a livello legislativo: in particolare, il Trattato di Lisbona del 2007 ha modificato l’art. 13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che oggi espressamente prevede che «[…] l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti […]»;
- In Germania dal 2002 è stato introdotto l’articolo 20a della Costituzione (Grundgesetz), che obbliga lo Stato a proteggere gli animali; la modifica è stata poi trasposta nel Bürgerliches Gesetzbuch (BGB, codice civile), che al90a, intitolato “Tiere” (Animali) statuisce che «Tiere sind keine Sachen» («Gli animali non sono cose»);
- Anche in Svizzera, gli animali sono classificati come esseri viventi e non
beni mobili dall’art. 641 del codice civile, parimenti introdotto nel 2002;
- Il7 luglio 2012, un significativo gruppo internazionale di neuroscienziati
cognitivi, neurofarmacologi, neurofisiologi, neuroanatomisti e neuroscienziati computazionali riuniti all’Università di Cambridge sottoscrivono la seguente dichiarazione: «L’assenza di una neocorteccia non sembra precludere ad un organismo l’esperienza di stati affettivi. Prove convergenti indicano che animali non-umani possiedono i substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati consci assieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali. Conseguentemente, il peso delle prove indica che gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza. Gli animali non-umani, inclusi tutti i mammiferi e gli uccelli, e molte altre creature, compresi i polpi, anch’essi possiedono tali substrati neurologici»;
- Nel febbraio 2015, il Parlamento francese ha approvato la modifica dell’art. 528 del Code Civil, che nell’attuale formulazione stabilisce che gli animali sono «des êtres vivants doués de sensibilité» («esseri viventi dotati di sensibilità»);
- Nel giugno 2018, il Granducato del Lussemburgo ha approvato una legge che, nell’adeguare la legislazione in materia alla mutata sensibilità collettiva e ai progressi scientifici, tutela l’animale, definito «être vivant non humain doué de sensibilité» e ne definisce la “dignità”, intesa come «la valeur propre de l’animal, qui doit être respectée par les personnes qui s’en occupent»;
- In Italia, l’accresciuta sensibilità della popolazione verso gli animali è certificata da enti e istituzioni indipendenti come l’Eurispes, che nel suo ultimo rapporto evidenzia come nel nostro paese in ben quattro case su dieci sia oramai presente un animale da compagnia e che, di anno in anno, sia in costante aumento l’attenzione verso la tutela degli animali e del loro benessere;
- È tempo che questa richiesta venga portata anche all’attenzione dell’ONU, affinché sia sancita ufficialmente dal più alto consesso mondiale.
Tutto ciò premesso, noi sottoscritti
CHIEDIAMO AL GOVERNO E PARLAMENTO ITALIANO
di provvedere all’inserimento nel codice civile di una disposizione di legge che qualifichi gli animali «esseri senzienti dotati di intrinseca dignità»;
di impegnarsi ad avviare una discussione anche presso le Nazioni Unite, affinché venga adottata una Dichiarazione universale che riconosca gli animali “esseri senzienti”, stabilendo a livello globale una serie minima e intangibile di tutele legali.