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Nel Regno Unito pene più severe per i reati contro gli animali

Queste nuove norme consentiranno di fornire una risposta di giustizia più adeguata nei casi che suscitano maggiore riprovazione nell'opinione pubblica.
Avv. Alessandro Ricciuti

Avv. Alessandro Ricciuti

Presidente di Animal Law Italia.

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Introdotta nel Regno Unito un nuova legge denominata “Animal Welfare (Sentencing) Bill”, che introduce pene più severe per i crimini contro gli animali, elevando fino a cinque anni di pena detentiva il limite edittale per alcuni dei reati più odiosi. In aggiunta, i giudici potranno anche applicare sanzioni pecuniarie senza limite massimo.

La nuova legge è valida in Inghilterra e Galles che vanno ad allinearsi al resto del Regno Unito: nel 2016 il limite era già stato elevato in Irlanda del Nord, mentre in Scozia una legge identica era stata approvata dal parlamento il 17 giugno 2020 ed era entrata in vigore lo scorso 30 novembre.

Si tratta di pene tra le più severe in Europa, che consentiranno di fornire una risposta di giustizia più adeguata in tante vicende che negli ultimi anni hanno fortemente indignato l’opinione pubblica britannica, come i combattimenti fra cani, il maltrattamento di cuccioli, il taglio illegale delle orecchie dei cani e altre ipotesi di grave negligenza nella detenzione di animali d’allevamento.

Non a caso, la proposta di legge aveva ricevuto il supporto di tutte le forze politiche, che hanno voluto lanciare il messaggio che questi reati non possono essere tollerati.

In materia di tutela penale degli animali, si tratta della legge più importante dopo l’entrata in vigore del “Animal Welfare Act 2006”, che aveva consolidato la legislazione precedente e che puniva con la pena massima di sei anni e pena pecuniaria senza limite massimo chiunque cagionasse sofferenza non necessaria agli animali.

La RSPCA, la più antica e importante organizzazione per la tutela degli animali nel Regno Unito, aveva osservato una evidente disparità di trattamento: la pena massima per il ferimento di un cane guida era stata portata nel 2016 a tre anni, mentre quella per chi picchiava il proprio cane fino a farlo morire era rimasta ad appena sei mesi (tra le più basse in Europa). Da qui la richiesta di elevare le pene, per renderle più adeguate rispetto alla mutata sensibilità della società.

I giudici potranno disporre condanne con i nuovi limiti a partire dal 29 giugno.

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