Falchi pellegrini a Milano: la nostra lettera alle Istituzioni

Chiediamo il rispetto dell'obbligo di posizionare sulle superfici trasparenti degli edifici idonei dissuasori per prevenire l’impatto degli uccelli.
Regione Lombardia
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Oggi insieme a Gaia Animali & Ambiente abbiamo inviato una lettera alla Regione Lombardia, all’Ufficio Tutela Animali e all’Ufficio del Garante Tutela e Diritti degli Animali del Comune di Milano in merito alla situazione dei falchi pellegrini che nidificano su Grattacielo Pirelli, ribadendo l’importanza dell’applicazione delle norme locali a tutela dell’avifauna in città.

I falchi pellegrini del Pirellone

La storia di Gi e Giulia, la coppia di falchi pellegrini “urbani” che ogni anno, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, torna a nidificare in cima al Pirellone, è oramai più che nota. Quest’anno, la coppia ha dato alla luce i piccoli Dante, Beatrice e Aria: un avvenimento che era stato seguito in diretta anche dalla stampa nazionale.

La nascita dei falchetti. Immagine estratta dalla webcam della Regione Lombardia

Purtroppo il 28 maggio scorso Beatrice è morta dopo essersi schiantata contro i vetri riflettenti del grattacielo Scheggia, in via Melchiorre Gioia 22.

La nostra lettera

Con la nostra lettera, firmata da Edgar Meyer (Presidente Gaia) e dall’avv. Filippo Portoghese (ALI Milano) abbiamo voluto ricordare che vi è una norma nel nuovo Regolamento Tutela e diritti degli Animali del Comune di Milano approvato lo scorso anno — l’art. 31, comma 12 — che prevede l’obbligo di posizionare sulle superfici trasparenti o riflettenti degli edifici e delle barriere stradali fonoassorbenti dei dissuasori e accorgimenti idonei a scongiurare l’impatto dell’avifauna.

La norma precisa che l’obbligo vale in particolare in caso di superfici continue di grandi dimensioni (come quelle dei grattacieli di Porta Nuova) e che la scelta di queste misure debba essere concordata con il Garante per la tutela degli animali; vengono inoltre previste sanzioni in caso di inosservanza.

photosbyjimn / iStock

Da parte nostra, registriamo che quanto accaduto a Beatrice è dovuto alla mancata applicazione di tale norma, che è scritta bene e non tollera interpretazioni di sorta.

Non possiamo quindi esimerci dall’osservare che le Istituzioni devono dare il buon esempio, applicando anche le norme del Regolamento tutela animali, così da evitare di lasciare spazio a pericolose sacche di impunità. Lo esigono i cittadini, sempre più sensibili al tema del benessere animale.

Ci auguriamo quindi che non si ripetano in futuro altri casi come quello di Beatrice e che si possa avviare in tempi brevi un censimento degli edifici cittadini che vanno adeguati a questa nuova norma, facendo anche presente che si tratta di interventi semplici e poco costosi (come l’applicazione di semplici adesivi).

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