La responsabilità del toelettatore di un quattrozampe

Avv. Claudia Taccani

Avv. Claudia Taccani

Avvocato responsabile Sportello Legale OIPA Italia Onlus e socio fondatore di Animal Law Italia. Da anni svolge l'attività di divulgatrice sulla tutela legale degli animali.

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In diverse zone della città possiamo trovare centri specializzati nel lavaggio del nostro amato cane che, non sempre, può essere pulito bene in casa o, dotato di pelo particolare, necessita una “manutenzione” periodica.

Il toelettatore è una figura professionale sempre più richiesta nelle cure e gestione del nostro animale domestico e, come tutti i professionisti, può essere chiamato a rispondere per eventuali danni che si verificano in occasione della relativa attività.

È bene partire dalla premessa che, una persona che intraprende tale carriera, è certamente amante e rispettoso degli animali, ma è doveroso conoscere i nostri diritti quando affidiamo, seppur momentaneamente, il nostro animale perché sia pulito e sistemato secondo le necessità.

Ecco alcuni casi che si sono verificati nella vita quotidiana di alcune persone, per fortuna conclusi positivamente.

Il caso del cane che fugge dal centro di toelettatura

È accaduto in provincia di Milano. Un cane adottato, probabilmente un po’ pauroso e che necessitava di maggior vicinanza da parte dell’adottante, era stato lasciato, solo, in un negozio di toilettatura per il tempo necessario. Il relativo proprietario si era allontanato per sbrigare alcune faccende ma è stato contattato dal toilettatore perché il cane, per motivi non noti, era fuggito dal negozio. Per fortuna il cane è stato ritrovato sano e salvo nello stesso giorno, ovviamente con grande spavento e pericolo, sia per l’animale che per terzi: si pensi al rischio di un incidente stradale o di una zuffa con atro cane. Il caso si è risolto positivamente: il proprietario del cane non ha pagato alcuna prestazione, rinunciando, per scelta personale, ad un’azione legale finalizzata alla richiesta di un risarcimento anche in considerazione del fatto che, per fortuna, nulla era accaduto al proprio amato animale o a terzi, Se il caso avesse avuto un epilogo negativo, come la perdita del cane o peggio relativo decesso\danneggiamento, chiaramente il proprietario avrebbe potuto citare il toilettatore in tribunale per ottenere risarcimento del danno e il rimborso di tutte le spese sostenute.

La cagnolina ferita

Spostiamoci a Roma: una piccola cagnolina viene ferita in occasione dell’attività di lavaggio e pulizia. La proprietaria viene invitata a non rimanere presente perché, secondo il parere della toelettatrice, il cane si sarebbe agitato complicando l’attività. Al momento del ritiro, la signora viene informata dalla toilettatrice che il cane ha riportato un taglio alla zampa ed è stato medicato immediatamente. La signora, tuttavia, una volta giunta a casa si accorge che il cane non sta bene e portandolo dal veterinario di fiducia emerge una medicazione inadeguata con principio di infezione per l’utilizzo di prodotti non corretti. Scatta così la richiesta di risarcimento del danno, risolta senza giungere in tribunale, sottoscrivendo una dichiarazione di responsabilità da parte del toilettatore e con apertura di un sinistro con la relativa assicurazione.

Ma come comportarsi in casi di questo tipo?

Il consiglio pratico è quello di rimanere presente al lavaggio del nostro animale o comunque controllare immediatamente lo stesso al ritiro, contestando alla controparte eventuali danni cagionati. Avere la ricevuta fiscale che possa dimostrare la consegna dell’animale al toelettatore. In caso di contestazione, farsi rilasciare certificazione dal veterinario che attesti l’esistenza di una lesione e la relativa dinamica. Se abbiamo un animale di indole paurosa o di una certa età, è coretto garantire la nostra presenza affinchè lo stesso non subisca stress e, quindi, mai lasciarlo solo.

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