La Scozia mette al bando i circhi con animali

Dalla giornata di oggi la Scozia è la prima Regione del Regno Unito ad aver vietato l’uso degli animali selvatici per performance o esibizioni nei circhi e altri spettacoli itineranti.
Letizia D'Aronco

Letizia D'Aronco

Dottoressa in Giurisprudenza, da sempre interessata al tema della tutela giuridica degli animali, dell’ambiente e della biodiversità. Collabora con varie associazioni a tutela degli animali e dell’ambiente, locali e nazionali, e redige articoli sulla tematica animali e diritto.

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Con questo voto — possibile grazie all’ampia autonomia concessa al Parlamento di Edimburgo — la Scozia va ad aggiungersi alla già nutrita lista dei Paesi che non consentono più l’impiego di animali come leoni, tigri, zebre e cammelli negli spettacoli circensi. Attualmente già Bosnia e Herzegovina, Cipro, Grecia, Lettonia, Malta, Bolivia e Honduras hanno vietato totalmente l’uso di tutti gli animali nei circhi, mentre Belgio, Croazia, Costa Rica, Nicaragua, Paraguay, Perù, Colombia, El Salvador, Messico, Iran, Israele, Singapore, Olanda, Slovenia, Norvegia e Serbia hanno sancito il divieto per i soli animali selvatici. Inoltre, Estonia, Ecuador, Finlandia e Polonia vietano l’uso di animali catturati in natura.

Il disegno di legge è stato proposto dal Segretario di Gabinetto per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la riforma agraria, Roseanna Cunningham, che ha dichiarato: «Questo è un atto importante che non solo impedirà ai circhi itineranti di far esibire gli animali selvatici in Scozia in futuro, ma dimostrerà al mondo intero che siamo parte del numero crescente di Paesi che non consente più l’impiego di animali selvatici in questo modo».

Il Segretario Cunningham ha inoltre affermato, durante il dibattito svoltosi nella giornata di mercoledì, che la definizione di “animale selvatico” ai fini del divieto è stata deliberatamente lasciata generica per consentire ai tribunali di dare agli animali una protezione quanto più ampia possibile nell’applicazione della legge stessa. Inoltre, la Cunnigham ha anche ammesso che tali circhi itineranti “raramente” visitano la Scozia, ma ha aggiunto di reputare la legge approvata «una misura preventiva basata su preoccupazioni etiche».

La speranza è che i progressi a Holyrood servano da apripista per il Parlamento britannico, che continua a rimandare l’approvazione dell’omologo progetto di legge, pubblicato nel lontano 2013.

La discussione a Westminster  è stata ripetutamente bloccata da tre parlamentari Tory, in particolare Andrew Rosindell, Christopher Chope e Philip Davies, nonostante il sostegno dell’allora primo ministro David Cameron, del governo, del Labour e di oltre il 90% dei britannici (dato certificato da una consultazione governativa del 2010).

E in Italia? Secondo la relazione annuale Eurispes, è in aumento la percentuale di chi vorrebbe abolire la pratica di utilizzare animali nei circhi (dal 68,3% al 71,4%). Per fortuna, sembra che anche il Parlamento ne abbia preso atto (seppure timidamente), approvando una legge che prevede il “graduale superamento” dell’utilizzo di animali nei circhi. Per approfondire: L’elefante che fa le capriole, dell’avv. Filippo Portoghese

Dott.ssa Letizia D’Aronco

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