Jacqueline Nix/iStockphoto

Nuove norme per la prevenzione delle malattie animali

L'esperienza della pandemia in corso ha dimostrato l'importanza della prevenzione e del controllo delle malattie degli animali.
Avv. Alessandro Ricciuti

Avv. Alessandro Ricciuti

Presidente di Animal Law Italia.

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È entrato in vigore oggi il regolamento UE 2016/429 relativo alle malattie animali trasmissibili, che reca una serie di importanti innovazioni alla materia della sanità animale. Il regolamento stabilisce infatti le norme per la prevenzione e il controllo delle malattie degli animali che sono trasmissibili agli animali o all’uomo.

Le nuove disposizioni sono applicabili a tutte le specie animali, da reddito e da compagnia, domestiche e selvatiche secondo le classificazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE). Sono incluse anche le movimentazioni non commerciali di animali da compagnia, anche se per queste disposizioni il periodo transitorio durerà dieci anni ed entreranno quindi in vigore soltanto dal 2026.

Molte delle nome erano già esistenti, anche se erano sparse in diversi atti normativi. Da oggi, tutte le disposizioni in materia di sanità animale sono state armonizzate all’interno di un quadro regolamentare unitario, definito Legge di Sanità Animale (Animal Health Law), che contribuisce ad aumentare la chiarezza per tutti gli operatori comunitari.

La Commissione Europea spiega che la Legge di Sanità Animale è diretta a fornire regole semplici e chiare, che consentano alle autorità di concentrarsi sulle priorità chiave: prevenzione ed eradicazione delle malattie. Inoltre, vengono rese più chiare le responsabilità di allevatori, veterinari e altre autorità.

Le norme coprono l’area della prevenzione, della sorveglianza, del controllo ed eradicazione; disposizioni in materia di biosicurezza; tracciabilità di animali e prodotti animali, misure di emergenza. Sono esplicitamente indicate una serie di malattie più comuni (afta epizootica, peste suina classica,  peste suina africana, influenza aviaria ad alta patogenicità, peste equina) ma anche altre emergenti, con possibilità per la Commissione di modificare l’elenco, inserendo una nuova malattia se si avverano una serie di condizioni prestabilite.

Con il regolamento non vengono introdotti nuovi requisiti sul benessere animale, anche se viene riconosciuto che la salute e il benessere animale sono interconnessi e che occorre tenere conto del benessere animale quando si prende in considerazione l’impatto delle malattie e delle misure per combatterle.

Va a completarsi la strategia “Animal Health 2017” della Commissione, intitolata “Prevenire è meglio che curare”, della quale il regolamento entrato in vigore oggi costituisce il fulcro. Numerose disposizioni demandano alla Commissione Europea l’emanazione di atti di esecuzione, per specificare il contenuto del regolamento. Anche gli Stati membri sono poi chiamati ad adottare gli idonei atti normativi e regolamentari per assicurare la completa attuazione delle nuove norme sul proprio territorio.


L’importanza della prevenzione

L’esperienza della pandemia in corso ha dimostrato l’importanza di prevenire la diffusione delle zoonosi ma anche l’emersione di nuove malattie e la diffusione degli agenti patogeni già esistenti.

Nell’Unione Europea l’influenza aviaria ha colpito 22 Stati membri negli anni 2016-2017 e 2020-2021, rendendo necessario sopprimere 21,5 milioni di animali (9 milioni nel primo biennio, 12,5 milioni nell’ultimo).

La diffusione della peste suina africana ha invece richiesto la soppressione di oltre 700.000 maiali dal 2014 ad oggi.

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