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Cani e gatti brachicefali: ne parliamo con la veterinaria

Cani e gatti brachicefali: quali sono i rischi? Ne parliamo con la veterinaria.
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Avv. Elisa Scarpino

Responsabile rivista online "Diritto degli animali. Profili etici, scientifici e giuridici".

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Pochi giorni fa è arrivata la notizia di una sentenza storica del Tribunale norvegese di Oslo e relativa all’allevamento di due razze di cani c.d. brachicefali: il Cavalier King Charles spaniel ed il Bulldog inglese; razze particolarmente esposte, per la loro conformazione fisica, a gravi problematiche di salute.

Cosa è accaduto?

Il Tribunale distrettuale di Oslo, a seguito di una causa legale durata anni, che ha visto contrapposte, da un lato, le associazioni animaliste e, dall’altro, le organizzazioni di allevatori di cani di razza, con sentenza del 31 gennaio 2022, ha definito non etico l’allevamento di questi animali poiché, a causa della selezione genetica effettuata dall’uomo per ottenere esemplari dall’aspetto sempre più particolare, non sarebbe possibile allevare animali sani.

Le organizzazioni degli allevatori sono state ritenute responsabili, quindi, di aver violato la disposizione sull’allevamento dell’Animal Welfare Act (legge che in Norvegia protegge i diritti ed il benessere degli animali).

La causa era stata avviata nel novembre 2021 dall’azione della associazione Animal Protection Norway, preoccupata per i numerosi e particolarmente drammatici problemi di salute delle due razze canine, etichettate come “prodotto della crudeltà”.

L’Animal Welfare Act impone che l’allevamento debba assicurare buone condizioni di salute per i cani. Quindi, per effetto della sentenza, gli allevatori non potranno più procedere con incroci che mettano a rischio l’integrità e il benessere degli animali e dovranno rifarsi alle disposizioni previste dalla legge menzionata.

La sezione di riferimento dell’Animal Welfare Act è la 25 la quale stabilisce1(“25.Breeding. Breeding shall encourage characteristics which give robust animals which function well and have good health. Reproduction, including through methods of gene technology, shall not be carried out in such a way that it:
a. changes genes in such a way that they influence the animals’ physical or mental functions in a
negative way, or passes on such genes,
b. reduces the animals’ ability to practise natural behaviour, or c. cause general ethical reactions.
Animals with a genetic constitution as cited in the second article shall not be used for subsequent breeding.”)
che l’allevamento debba garantire agli animali una buona salute.

Inoltre, prevede che la riproduzione, anche mediante metodi di ingegneria genetica, non deve essere effettuata così da:
a. manipolare i geni in modo tale da influenzare negativamente le funzioni fisiche o mentali degli
animali o trasmettere tali geni,
b. ridurre la capacità degli animali di mantenere un comportamento naturale, o
c. causare reazioni etiche generali.

Gli animali con costituzione genetica di cui al secondo paragrafo non possono essere utilizzati per la successiva riproduzione.

La problematica emersa dal Tribunale Norvegese non è una questione nuova. Infatti, già qualche tempo fa diverse associazioni e veterinari di tutto il mondo avevano firmato un appello domandando di fermare gli allevamenti di cani di razza carlino e bulldog francese e di tutti gli altri animali brachicefali per le condizioni di vita difficili a cui troppo spesso vanno incontro questi animali che sembrano condannati, in molti casi, dalla nascita.

Speriamo, dunque, che la sentenza menzionata possa rappresentare un punto di svolta al fine di garantire il benessere di questi animali.

Ma cerchiamo di capirne di più su questa tipologia di animali e sulle loro condizioni di salute.

Quali sono, innanzitutto, le razze di cani appartenenti a questa categoria?

Stiamo trattando di Carlino, Bulldog inglese e francese, Pechinese, Cavalier King, Shar-pei, Shih Tzu, Boxer, Mastino Napoletano, Chow Chow, Bullmastiff, Bull Terrier, Staffordshire bull terrier e Dogue de bordeaux.

Cosa significa brachicefalo?

Gli animali brachicefali hanno una conformazione del cranio diversa rispetto agli altri cani “normali”, i mesocefali, che fa sì che la larghezza della testa superi la sua lunghezza. Questa caratteristica del “muso schiacciato” è frutto della mano dell’uomo che ha selezionato gli esemplari “peggiori” unicamente per ragioni estetiche.

Tale conformazione anomala comporta narici strette, un palato molle – che separa la bocca dalle vie respiratorie – particolarmente lungo che pratica una sorta di effetto “corpo estraneo” in cavità laringea (si parla di BAOS, ovvero Brachycephalic Airway Obstruction Syndrome o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori), rendendo la respirazione molto difficile e di fatto limitando la possibilità di esercizio fisico di questi animali. Le complicazioni respiratorie, oramai considerate consuetudinarie in queste razze, tuttavia, non solo le uniche situazioni a cui si può andare incontro.

Approfondiamo insieme alla Dott.ssa Maria Bassetti, titolare dell’ambulatorio “Del Centro Storico” di Daverio (VA), le ulteriori situazioni di rischio.

Quali sono le implicazioni sul benessere animale del cane brachicefalo?

I cani brachicefali, per quanto buffi e simpatici possano apparire data la loro ampia e divertente gamma di “rumori”, presentano numerose problematiche di salute, al di là delle evidenti e sempre più eclatanti difficoltà respiratorie che inficiano notevolmente la loro qualità di vita e ne ledono il benessere.

Le problematiche riguardano l‘apparato gastro-enterico (maggiore predisposizione a patologie genetiche a carico del suddetto tratto), la cute e gli annessi cutanei (dermatiti ricorrenti, atopie, otiti), gli occhi, dato l’esoftalmo tipico che li caratterizza (cheratiti e cheratocongiuntiviti secche, distichiasi, entropion, ulcere corneali), i denti (crescita anomala per una conformazione buccale innaturale, odontolitiasi e accumulo di tartaro, ascessi e fistole dentali); queste sono le più frequenti ed eclatanti, senza citare la maggior predisposizione di determinate razze a cardiopatie e all’insorgenza di neoplasie di diversa origine.

Com’è ovvio tutto ciò si ripercuote sulla vita quotidiana del cane e dei suoi proprietari: va posta elevatissima attenzione in passeggiata alle alte temperature e all’umidità dell’aria (per loro natura, data la difficoltà nel respirare e, quindi, nel favorire i normali scambi gassosi e di conseguenza ottenere una corretta termoregolazione, sono maggiormente predisposti al colpo di calore e a tutto ciò che ne consegue), attenzione estrema all’alimentazione, all’igiene quotidiana, a non favorire la loro emotività e non agitarli in modo eccessivo.

Va inoltre tenuto in considerazione che si tratta di animali che, nella maggior parte dei casi, necessitano più cure e attenzioni anche da un punto di vista medico, rendendo il loro regime di vita decisamente più dispendioso per il proprietario.

Non solo cani, ma anche i gatti sono soggetti a questa problematica.

Persiano, British Shorthair, Exotic Shorthair, Bombay, Himalayano e Scottish Fold hanno la medesima conformazione cranica, muso schiacciato e occhi sporgenti.

Quali sono le implicazioni sul benessere animale del gatto brachicefalo?

Le condizioni in cui versa l’allevamento di razze feline brachicefaliche non sono certo migliori, anzi.

Sempre più vengono selezionati soggetti ipertipici, con narici microscopiche che permettono un afflusso d’ossigeno davvero ridicolo (tenendo conto che in condizioni fisiologiche il gatto respira “a bocca chiusa”).

Ciò di fatto comporta problematiche respiratorie pressoché sovrapponibili a quelle del cane, cui si aggiunge la predisposizione a patologie genetiche invalidanti o addirittura letali nel breve termine (PKD-Polycystic Kidney Disease o rene policistico, HCM-Hypertrophic CardioMyopathy o cardiomiopatia ipertrofica, osteocondrodisplasia dello Scottish Fold, problemi auricolari nella medesima razza, rifacendoci alla patologia precedente, data la conformazione tipica dell’orecchio, patologie oftalmiche relazionate, come per il cane, ad un “fisiologico”-per la razza- esoftalmo e alla conformazione piana dell’orbita).

Anche per il gatto brachicefalo si consiglia di mantenere un “profilo basso” da un punto di vista comportamentale, senza eccessi per intenderci.

Spesso una corretta selezione genetica che riguardi anche queste razze feline viene ignorata dai più, sottovalutata, rispetto al cane passa maggiormente in sordina; ma la verità è che il problema è reale e, a mio modesto parere, altrettanto grave.

Ritengo, come la maggior parte dei miei colleghi, che siano razze che necessitino URGENTEMENTE di un’accurata selezione genetica mirata, si spera nel più breve tempo possibile, ad eliminare del tutto le aberranti condizioni cliniche in cui versano nella maggior parte dei casi.

Conclusioni

Tanti cani e i gatti appartenenti a queste razze hanno potenzialmente il rischio di incorrere nelle problematiche evidenziate.

Possiamo consigliare una visita approfondita dell’animale già in tenera età per poter prevedere diagnosi precoci.

Infine, abbiamo già parlato di polizze animali, ma prestate attenzione e leggete bene le clausole perché alcune polizze non coprono alcune problematiche proprio perché tipiche di questa razza.

Note

  • 1
    (“25.Breeding. Breeding shall encourage characteristics which give robust animals which function well and have good health. Reproduction, including through methods of gene technology, shall not be carried out in such a way that it:
    a. changes genes in such a way that they influence the animals’ physical or mental functions in a
    negative way, or passes on such genes,
    b. reduces the animals’ ability to practise natural behaviour, or c. cause general ethical reactions.
    Animals with a genetic constitution as cited in the second article shall not be used for subsequent breeding.”)

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