Il 26 maggio è stata diffusa dal Ministero dell’Agricoltura una versione aggiornata dell’elenco delle “risorse genetiche di bestiame e pollame”, che esclude i cani dalla lista di specie per le quali è consentita la riproduzione, l’allevamento, la compravendita e il trasporto per finalità commerciali.
La città di Wuhan ha bandito il consumo e l’allevamento di animali selvatici per finalità alimentari. Si tratta di misure che rientrano nella strategia cinese per impedire a nuovi agenti patogeni il salto di specie verso gli esseri umani.