ESSERI SENZIENTI, NON OGGETTI

Firma la petizione che chiede di superare l'uso di animali nei circhi

Petizione al Governo e Parlamento italiano per l'attuazione della tutela degli animali prevista dall'art. 9 della Costituzione

La scienza, la bioetica, la normativa europea e quella di diversi ordinamenti nazionali riconoscono da anni la speciale natura degli animali non umani come esseri senzienti. L’articolo 9 della nostra Costituzione delega al legislatore di individuare i modi e le forme di tutela degli animali. È urgente attuare questa disposizione, ripensando la normativa ad oggi non più adeguata, riconoscendo pienamente che gli animali sono esseri senzienti, non oggetti.

Chiediamo il completamento della riforma del codice civile, adeguando le norme in tema di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale, disciplinando l’affido dell’animale in caso di separazione e introducendo una specifica disciplina nell’ambito delle successioni.

Chiediamo un’efficace revisione del codice penale, che riconosca gli animali come vittime, inasprendo le sanzioni e assicurandone l’effettiva applicazione, limitando la possibilità che gli autori dei maltrattamenti restino impuniti

Chiediamo l’istituzione di un garante nazionale dei diritti degli animali, in grado di favorire il coordinamento dell’azione di governo e di vigilare sull’applicazione della normativa nazionale ed europea a tutela degli animali.

Chiediamo che il Governo dia attuazione alla delega ricevuta dal Parlamento per garantire il graduale superamento dell’utilizzo nei circhi entro aprile 2022.

Chiediamo, infine, il riconoscimento dei rifugi per animali salvati, ad oggi erroneamente equiparati dalla legge agli allevamenti di animali utilizzati a scopo di produzione alimentare.

Tutela degli animali: attuare con urgenza la modifica della Costituzione

10,688 firme = 95% dell'obiettivo
0
11,300

Un circo più moderno è solo uno degli obiettivi della campagna: guarda tutte le nostre richieste

  1. INTEGRARE IL CODICE CIVILE
    Gli animali devono essere riconosciuti e trattati come “esseri senzienti” e non più come oggetti.
  2. MODIFICARE IL CODICE PENALE
    Gli animali meritano giustizia: è necessario elevare le pene, riducendo le vie di fuga per chi uccide e maltratta.
  3. UN GARANTE NAZIONALE PER I DIRITTI ANIMALI
    Una figura necessaria per un’efficace coordinamento e attuazione delle norme su tutto il territorio nazionale.
  4. SUPERARE L’USO DEGLI ANIMALI NEI CIRCHI
    L’Italia recepisca al più presto le posizioni della scienza, seguendo gli esempi virtuosi dal resto del mondo.
  5. RICONOSCERE I RIFUGI PER ANIMALI SALVATI
    I rifugi rappresentano l’opposto degli allevamenti e necessitano di una disciplina normativa specifica.

CHIEDIAMO UN CIRCO PIÙ MODERNO

L’utilizzo di animali negli spettacoli dal vivo è una pratica censurabile sul piano etico, etologico e pedagogico, in quanto produce conseguenze negative per gli animali coinvolti, oltre ad essere considerata diseducativa per i bambini che vi assistono.

Questi animali 

La LAV ha stimato, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente ci sono circa 2100 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando noltre che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.

 

Questi animali vengono addestrati.

I circhi con animali si sostengono solo grazie a generose elargizioni pubbliche.

È ora di superare tutto questo.

Il dottor Enrico Moriconi, veterinario e consulente di etologia e benessere animale, ex garante Diritti Animali del Piemonte, ha così sintetizzato le problematiche legate ai circhi con animali: «Le manifestazioni circensi sono momenti di grande sofferenza per gli animali, perché devono fare esercizi e addestramenti che sono basati su punizioni. Gli animali soffrono anche durante il trasporto e quando sono fermi nei cosiddetti zoo dei circhi: in tutti questi momenti, gli animali non possono rispondere ai loro bisogni etologici naturali. Quindi il circo, nei tre momenti che lo caratterizzano — lo spettacolo, il trasporto e il momento stanziale — provoca agli animali sempre sofferenza». 

Centinaia di psicologi hanno firmato un documento attraverso il quale esprimono preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano  pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei  bambini di circhi, manifestazioni e spettacoli in cui vengono impropriamente tenuti e impiegati animali.

COSA DICE LA SCIENZA

Nel 2015 la Federazione Veterinari Europei — l’organizzazione che comprende le associazioni veterinarie di 38 Paesi europei — aveva espresso la propria posizione contro il circo con animali, raccomandando a tutte le autorità europee e nazionali competenti di vietare l’utilizzo di mammiferi selvatici nei circhi itineranti in tutta Europa e confermando che  non esiste la possibilità che le loro esigenze etologiche possano essere adeguatamente soddisfatte in tali condizioni. 

Nel 2017 anche la FNOVI-Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani ha dichiarato di essere contraria all’uso degli animali nei circhi, in linea la revisione del Codice deontologico veterinario del 2006 e con il documento A review of the welfare of the wild animals in circuses, redatto da Stephen Harris, Graziella Iossa e Carl D. Soulsbury della School of Biological Sciences dell’Università di Bristol.

Nello Statement on ethological needs and welfare of wild animals in circuses (Dichiarazione sui bisogni etologici e sul benessere degli animali selvatici nei circhi) del 2015, allegato al report Wild animals in EU circuses. Problem, risks and solutions, sono riportate le principali motivazioni per cui il circo non può garantire il benessere degli animali selvatici che adopera negli spettacoli. La dichiarazione è firmata da esperti in ecologia, biologia, veterinaria, zoologia, genetica, conservazione della natura e medicina.

L'ITALIA È RIMASTA INDIETRO

Nel corso degli ultimi decenni, ben 50 Paesi hanno introdotto divieti e limitazioni all’uso di animali nei circhi. Tra questi, ben xx sono europei.

Nel nostro ordinamento, il circo e gli spettacoli viaggianti sono ancora disciplinati dalla Legge 18 marzo 1968, n. 337, nel cui primo articolo si legge che «Lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore». Una posizione non più in linea con quella della stragrande maggioranza della popolazione, come certificato nel 34° Rapporto Italia di Eurispes nel 2022: ha dichiarato di essere contrario l’80,1% degli intervistati.

D’altronde, gli spettacoli circensi hanno visto un deciso calo di pubblico nel corso degli anni, come emerge da una indagine di LAV del …

Il Parlamento non è rimasto fermo: per ben due volte (nel novembre 2017 e nel luglio 2022) nel corso di due legislature ha infatti delegato il Governo ad attuare il “graduale superamento” dell’utilizzo di animali nei circhi, nell’ambito della più complessiva riforma dello spettacolo. La delega è scaduta la prima volta nel dicembre 2018 e nonostante le rassicurazioni dell’allora ministro Bonisoli, le varie crisi di governo e la pandemia hanno rallentato l’iter per una riapertura dei termini per l’esecutivo, che finalmente ha visto il compimento nel luglio 2022.

Il Governo ha tempo fino ad aprile 2023 per emanare un decreto legislativo che renda concreta questa promessa, stabilendo un termine per i circhi affinché si adeguino, proponendo spettacoli che mettano in mostra le abilità degli artisti umani, senza più ricorrere agli animali. Vogliamo assicurarci che questo avvenga e che non vi siano ulteriori ritardi nel raggiungimento di questo progresso di civiltà.

COSA CHIEDIAMO
AL GOVERNO

Divieto di riprodurre e acquistare animali

Fondi pubblici ai circhi virtuosi

Un risultato già possibile alla luce della disciplina introdotta con il decreto legislativo n. 135 del 2022, che ha previsto l’emanazione entro il 27 marzo 2023 di un decreto ministeriale contenente la cosiddetta “lista negativa” che amplierà il numero di specie già vietate, dai primati ai grandi felini come tigri e leoni, ad altri grandi mammiferi come elefanti, e poi insetti, rettili e anfibi velenosi, urticanti, tossici, “tutte specie che costituiscano pericolo per la salute e per l’incolumità pubblica o per la biodiversità nonché gli ibridi tra esemplari delle predette specie e di altre specie selvatiche o forme domestiche e le loro successive generazioni”.  

Le nuove norme prevedono inoltre che chi detiene uno degli animali delle specie vietate, non potrà farlo riprodurre ma potrà tenerlo fino alla fine della sua vita naturale. I possessori dovranno denunciarne la presenza in Prefettura entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto del ministro dell’Ambiente che conterrà la cosiddetta “lista negativa”. 

I circhi e le mostre faunistiche viaggianti non potranno far riprodurre gli animali delle specie vietate dalla lista negativa e non potranno acquisirne altri. È prevista l’applicazione di queste norme di protezione degli animali anche agli ibridi, a prescindere dalle generazioni di incrocio. Saranno quindi vietate le ‘chimere’ come i ligre (incrocio tra leone e tigre), i savannah (incroci tra gatti domestici e gattopardi-serval), o tra diverse sottospecie di tigri, oggi i più presenti nei circhi italiani.  

 

Attualmente … 

Chiediamo …

Superamento del circo equestre

Crediamo che la tradizione del circo italiano possa esser

INFORMAZIONI SU QUESTA CAMPAGNA

La richiesta descritta in questa pagina è solo una delle cinque che costituiscono la campagna “Esseri senzienti, non oggetti”. L’intero progetto mira ad aggiornare le leggi italiane riguardanti la tutela degli animali, rendendo concreta la riforma dell’articolo 9 della Costituzione nella parte in cui prevede che «La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Innovare l’ordinamento giuridico affinché tenga il passo con i cambiamenti culturali e sociali, anche per quanto riguarda il rispetto che dobbiamo agli animali, non è solo una possibilità: è un vero e proprio dovere del Parlamento.

CHI SIAMO

ALI – Animal Law Italia è un’associazione senza scopo di lucro che si impegna per ottenere il progresso delle leggi a tutela degli animali.

Dona il tuo 5x1000 ad ALI

Insieme possiamo cambiare il futuro degli animali