Consultazione ASC, ancora pochi giorni per sostenere il benessere animale nell’acquacoltura

Scade il 31 ottobre 2022 la consultazione pubblica per suggerire nuovi indicatori all’Aquaculture Stewardship Council, l’ente certificatore per l'acquacoltura responsabile.
Lex20/iStock
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Tra pochi giorni si chiuderà la possibilità per i consumatori di tutto il mondo di partecipare alla consultazione pubblica indetta da Aquaculture Stewardship Council (ASC), l’ente internazionale che certifica le aziende di acquacoltura. L’etichetta ASC compare solo su quei prodotti provenienti da allevamenti che siano sostenibili da un punto di vista ambientale e sociale. La consultazione è finalizzata all‘allineamento e armonizzazione degli attuali standard di benessere degli organismi marini da inserire nello schema di certificazione.

Ma in quale direzione dovrebbero essere indirizzate le nostre indicazioni per garantire migliori requisiti di benessere ai pesci d’allevamento?

Lo stordimento immediato

Ora, in fase di revisione, ci sono gli indicatori legati allo stordimento immediato dei pesci al momento della macellazione. Attualmente la maggior parte dei pesci allevati muore per asfissia, una volta fuori dall’acqua, o vengono lavorati direttamente vivi. Lo stordimento immediato sarebbe un cambiamento significativo, già presente negli allevamenti di salmoni, e porterebbe un deciso miglioramento se implementato per altre specie.

La lunga vita dei pesci d’allevamento

Gli animali che normalmente associamo agli allevamenti vivono in quei luoghi relativamente poco: un pollo poco più di un mese, un maiale dai quattro ai sette mesi. Il destino dei pesci è molto diverso: la loro permanenza dura anni e purtroppo ASC non ha ancora introdotto standard che valutino questa finestra di tempo. L’ente ha proposto un quadro di monitoraggio e documentazione su molti aspetti del benessere, ma senza indicatori misurabili che garantiscano ai consumatori che siano stati rispettati degli standard specifici nella vita dell’animale, che chi lavora negli allevamenti abbia accesso a procedure tangibili per accrescere l’attenzione verso il benessere dei pesci e che siano state fornite le basi per l’applicazione equa degli standard tra le aziende di acquacoltura certificate. Inoltre scienziati ed esperti stanno studiando come introdurre stimoli e arricchimenti nelle vasche. Un tassello in più per un incremento della qualità di vita di questi animali e una diminuzione delle spese dei produttori: a causa dello stress e dei danni a esso collegati, in acquacoltura sono registrati comunemente tassi di mortalità pari a circa il 20%. Un risparmio non da poco.

Le buone pratiche sviluppate negli ultimi anni

Come segnalato da Eurogroup for Animals, molti enti e organi internazionali hanno sviluppato buone pratiche da applicare agli allevamenti di pesci. Questi sono alcuni esempi:

  • la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA) ha sviluppato i suoi standard per salmoni e trote per oltre vent’anni;
  • il Consiglio europeo ha pubblicato delle linee guida ampiamente applicabili nel 2005;
  • l’Organizzazione mondiale della sanità animale (World Organisation for Animal Health) ha pubblicato i suoi standard nel 2009;
  • la Piattaforma EU sul benessere animale ha pubblicato delle linee guida nel 2020.

Tutti validi materiali a cui ASC avrebbe potuto attingere in questi anni.

Cosa possiamo fare noi per migliorare gli standard dell’acquacoltura?

La consultazione pubblica di ASC sarà aperta ancora per pochi giorni, fino al 31 ottobre. Questi sono i passi da seguire per offrire il proprio contributo e migliorare le condizioni dei pesci all’interno degli allevamenti di tutto il mondo.

Se desideri approfondire, puoi leggere i nuovi standard proposti ed esaminare la documentazione fornita. ASC ha messo a disposizione una pagina dalla quale confrontare gli standard proposti con quelli attualmente usati per undici specie.

Noi abbiamo partecipato. Ora è il tuo turno per aiutarci a migliorare gli standard di benessere animale in acquacoltura.

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