End the Cage Age: avviata azione legale contro la Commissione europea

I promotori della ICE "End the Cage Age" si sono rivolti alla Corte di Giustizia europea per ripristinare il principio democratico nell'UE.
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Il Comitato dei Cittadini promotore dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age annuncia di aver presentato un ricorso presso la Corte di giustizia dell’Unione europea contro la Commissione UE, responsabile di aver tradito il proprio impegno proporre una normativa per mettere fine gradualmente all’allevamento in gabbia per tutte le specie allevate.

La Commissione Europea è sotto accusa per non aver mantenuto le promesse fatte ai cittadini che nel 2018 hanno aderito all’iniziativa End the Cage Age. Nel giugno 2021 l’esecutivo europeo si era infatti impegnato a presentare una legislazione entro la fine del 2023 per abolire questa pratica crudele e anacronistica. Purtroppo, la Commissione ha scelto invece di consentire che gli interessi dell’industria prevalessero sul benessere degli animali e sulla volontà democratica dei cittadini. Giovedì scorso la Plenaria del Parlamento europeo si era anche espressa in modo fortemente critico, condannando questa decisione.

End the Cage Age è stata la prima e finora l’unica ICE a ottenere dalle istituzioni UE un chiaro impegno formale. Inoltre, Il Comitato sottolinea come le ICE siano state introdotte con lo specifico intento di garantire ai cittadini dell’UE una maggiore influenza sui processi decisionali dell’Unione e come la retromarcia della Commissione rispetto al suo storico impegno comprometta proprio lo scopo di questo strumento democratico. 

Se la Corte di giustizia si esprimerà in favore del ricorso, la Commissione sarà obbligata a pubblicare la propria proposta legislativa, seguendo una tempistica chiara e ragionevole, e a rendere pubblico il proprio dossier sull’ICE End the Cage Age.

Ogni giorno di ritardo nell’applicazione di quanto promesso significa un giorno in più di sofferenza per gli animali intrappolati in condizioni anguste e crudeli. In solidarietà con il Comitato dei Cittadini End the Cage Age e i sostenitori del divieto delle gabbie, noi di Animal Law Italia stiamo studiando la possibilità di unirci alla battaglia legale contro l’inerzia della Commissione Europea.

L’unità e il sostegno numerico sono in questo momento fondamentali. In vista delle prossime elezioni europee di giugno, è cruciale mostrare un sostegno coeso e chiaro, per trasmettere un messaggio forte alla Commissione: vogliamo azioni concrete, non solo promesse vuote.

Nell’ottobre dello scorso anno, proprio l’Eurobarometro della Commissione Europea ha evidenziato che una schiacciante maggioranza di nove cittadini UE su dieci – circa 400 milioni di persone* – ritiene che gli animali non debbano essere allevati in gabbie individuali. Anche i consulenti scientifici della Commissione, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), si sono espressi a favore della graduale eliminazione delle gabbie per motivi di benessere animale per suini, vitelli, galline ovaiole, quaglie, oche e conigli. 

Come possiamo far sentire la nostra voce?

  1. Il primo passo per agire è comprendere perché è urgente intervenire: guarda il documentario Food For Profit di Giulia Innocenzi, un viaggio che esplora i legami tra lobby e politica.

Abbiamo organizzato un tour in Puglia, mentre qui trovi le date delle proiezioni in tutta Italia.

  1. Le Elezioni Europee di Giugno sono il più importante appuntamento elettorale dei prossimi cinque anni e rappresentano un momento cruciale per il futuro degli animali. Per questo, insieme alle più importanti associazioni animaliste europee, abbiamo aderito alla campagna #VoteForAnimals, nella quale chiediamo il miglioramento delle condizioni degli animali attraverso un elenco di 10 richieste che potrai visualizzare qui: voteforanimals.it

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