Delfini
NaluPhoto/iStock

Messico: vietati gli spettacoli con mammiferi marini

Gli animali potranno essere coinvolti solo nella ricerca scientifica e in attività educative legate alla conservazione e alla tutela.

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In Messico, la Camera dei Deputati ha modificato la General Wildlife Law (Ley General de Vida Silvestre) al fine di vietare l’uso di mammiferi marini all’interno di spettacoli di intrattenimento, itineranti e non. Questi animali potranno essere coinvolti solo nella ricerca scientifica e in attività educative a scopo di tutela e conservazione. Inoltre sarà messa al bando anche la riproduzione intensiva se non finalizzata alla reintroduzione, al ripopolamento o allo spostamento degli esemplari. La notizia è stata riportata da Forbes México.

Sarà importante vigilare affinché acquari e delfinari non utilizzino la possibilità concessa dalla legge di impiegare questi animali in attività educative per organizzare degli spettacoli con finalità prevalente di intrattenimento mascherati come attività a scopo educativo, ad esempio limitandosi a inserire una piccola spiegazione etologica all’interno dello spettacolo tradizionale, come purtroppo accade in Italia.

I precedenti: lo stop ai circhi e i delfini di Città del Messico

Negli anni scorsi, in Messico c’erano già stati passi importanti verso una maggiore tutela degli animali e dei mammiferi marini in particolare.
Nel 2015 il governo messicano approvò il divieto di utilizzo di animali selvatici nei circhi — non senza alcuni problemi di realizzazione e gestione — e, nel 2017, il Congresso di Città del Messico vietò l’uso dei delfini in iniziative pubbliche, nella terapia, nella ricerca scientifica, nell’addestramento e nell’intrattenimento, prevedendo un sistema di multe per i trasgressori.

La nuova modifica della Ley General de Vida Silvestre

La riforma dell’articolo 60 bis della Ley General de Vida Silvestre indica che i proprietari e detentori di mammiferi marini in cattività — delfini, orche ma anche lontre, lamantini e altre specie — avranno un massimo di 90 giorni dall’entrata in vigore della legge per consegnare un inventario degli esemplari in possesso al Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali e alla Procuraduría Federal de Protección al Ambiente, l’ente messicano che si occupa della conservazione e del rispetto delle leggi per la tutela dell’ambiente. I trasgressori vedranno revocata la loro iscrizione ai registri della Unidad de Manejo para la Conservación de la Vida Silvestre (UMA), l’unità di gestione per la conservazione della fauna selvatica, e dei Predios o Instalaciones que Manejen Vida Silvestre (PIMVS), locali o strutture che gestiscono la fauna selvatica.

Come riporta Forbes México, è stabilito che gli esemplari di mammiferi marini inseriti nei registri potranno continuare a essere utilizzati fino al loro decesso, ai sensi dei piani di gestione vigenti al momento dell’entrata in vigore del decreto. I proprietari e detentori dovranno garantire un’esistenza dignitosa e rispettosa per questi animali, fino alla morte, e avranno massimo 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto per presentare al Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali la modifica o l’aggiornamento dei piani di gestione necessari per il rispetto della riforma.
Nel frattempo, l’Esecutivo federale avrà un massimo di 365 giorni dall’entrata in vigore della legge per avviare il processo di emanazione e aggiornamento delle norme amministrative necessarie per la sua conformità.

Mammiferi marini in cattività in Italia

Le buone notizie provenienti dal Messico ci portano a riflettere sulla situazione italiana riguardante i mammiferi marini in cattività.
Dal punto di vista giuridico, partendo dal più ampio quadro europeo, è in vigore la Direttiva 1999/22/CE del Consiglio (Direttiva Zoo) sulla custodia degli animali selvatici — compresi mammiferi marini — nei giardini zoologici. L’Italia dispone, inoltre, di una specifica normativa nazionale sul mantenimento in cattività dei delfini (specie Tursiops truncatus): è il Decreto Ministeriale 6 dicembre 2001 n. 469. Devono essere garantiti programmi di educazione, ricerca e riproduzione.

Questo si configura come un aspetto positivo nella normativa italiana, ma ci auguriamo di arrivare a una riforma simile a quella messicana, che preveda di vietare circhi e altre strutture di intrattenimento, sostenuta dalla recente modifica dell’articolo 9 della Costituzione.

Noi di ALI abbiamo avanzato questa richiesta di buon senso attraverso il manifesto “Anche gli animali votano”, firmato a fine luglio insieme ad altre 12 organizzazioni, con il quale avevamo chiesto alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale di rispondere a queste e altre richieste della collettività. Anche nel corso di questa legislatura continueremo a fare pressione sulla politica affinché questo tema possa essere affrontato nel più breve tempo possibile.

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