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Entra in vigore la prima legge spagnola sul benessere degli animali

Una normativa che fa riflettere sui progressi che questa materia sta conquistando nella panoramica europea.
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Silvia Zanini

Laureata in Giurisprudenza presso l'Università di Padova con una tesi sulla tutela dell'ambiente, ha conseguito un Master in diritto ambientale presso l'Università La Sapienza di Roma e un Master in progettazione europea presso l'International University of Venice. Abilitata all'esercizio della professione forense, ha svolto un dottorato presso l'Università Ca' Foscari di Venezia con un progetto di ricerca sulla tutela degli ecosistemi e la gestione della fauna selvatica. Attualmente ricercatrice post doc presso l'Università Autonoma di Barcellona, si occupa di diritto e benessere animale, è cultrice della materia in diritto amministrativo presso l'Università Ca' Foscari di Venezia e collabora come docente con Master in Italia e Spagna.

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Multe fino a 10.000 euro per chi lascia il cane fuori dal supermercato mentre fa la spesa.

Il 29 settembre 2023 è entrata in vigore la Ley 7/2023, de 28 de marzo 2023, de Protección de los Derechos y el Bienestar de los Animales, ovvero la prima legge nazionale spagnola sul benessere degli animali che stabilisce standard minimi di diritti e doveri nei confronti degli animali applicabili indipendentemente dalla Comunità Autonoma di riferimento.

Obiettivi e contenuti della la prima legge nazionale spagnola sul benessere degli animali

L’obiettivo principale di questa legge, come dichiarato nel Preambolo, «non è tanto quello di garantire il benessere degli animali valutando le condizioni offerte loro, ma di regolamentare il riconoscimento e la tutela della dignità degli animali da parte della società. Pertanto, non regolamenta gli animali come elementi della nostra attività economica che meritano considerazione a causa della loro capacità di sentire, ma regola il nostro comportamento nei loro confronti in quanto esseri viventi inseriti del nostro ambiente di convivenza» (traduzione dell’autrice).

Su tale scia, sono state emanate prescrizioni concernenti la promozione della proprietà, della vendita e della convivenza responsabile, la tutela dei diritti e del benessere degli animali, la lotta contro il maltrattamento e l’abbandono, la promozione dell’adozione e dell’affidamento, così come di campagne per la vaccinazione e sterilizzazione, e molto altro.

Con rispetto alla questione concernente la custodia responsabile degli animali si è introdotto, tra l’altro, all’art. 27, il generale divieto di tenere qualsiasi animale da compagnia legato o libero di vagare in spazi pubblici senza la supervisione diretta della persona responsabile (proprietario o chi ne fa le veci), pena una multa che può variare da 500 a 10.000 euro, così come disposto dall’art. 76 della legge stessa.

L’esempio del divieto di lasciare gli animali incustoditi

A 24 ore dall’entrata in vigore della nuova normativa, è proprio tale disposizione ad aver registrato la prima violazione: una donna di Vigo, città della Galizia, si è resa infatti colpevole di aver lasciato il suo dalmata legato sul marciapiede mentre lei entrava in una farmacia del centro. Nonostante le prime notizie diffuse dai media parlassero dell’emissione di una multa di 500 euro, in realtà la donna è stata destinataria di un mero avvertimento da parte della Polizia Locale, da associare molto probabilmente non solo a una tolleranza dovuta alla vicinanza temporale dell’entrata in vigore del divieto, ma anche al fatto che in Galizia esiste una legge specifica che vieta espressamente l’ingresso e la permanenza di animali nelle farmacie, ad eccezione dei cani da assistenza.

Nonostante il suo blando epilogo, la vicenda non può che mettere in risalto la portata della normativa spagnola, soprattutto per quanto concerne le misure in tema di cosiddetta tenencia responsable, ovvero di custodia responsabile.

Al divieto citato, infatti, si affiancano ulteriori previsioni rispondenti alla medesima ratio, come il divieto di lasciare gli animali domestici incustoditi, anche in spazi privati, per più di tre giorni (24 ore se si tratta di un cane) o di detenere abitualmente cani e gatti su terrazzi, balconi, tetti, ripostigli, scantinati, patii e simili o all’interno di veicoli o permanentemente legati.

E ancora: il divieto di esporre cani e gatti nelle vetrine dei negozi, il corso di formazione obbligatorio per il possesso responsabile di un cane, la sterilizzazione obbligatoria per i gatti.

I progressi della normativa sul benessere degli animali conquistati in Europa

Ferme restando le criticità che accompagnano la nuova normativa e le contraddizioni che emergeranno per forza di cose sul piano applicativo nelle diverse Comunità Autonome — come avvenuto nel caso riportato — siamo di fronte a una presa di posizione del legislatore spagnolo chiara, che si è tradotta in prescrizioni normative forti, che impattano sulla quotidianità di tutti gli spagnoli che condividono le proprie vite con animali domestici e che ci portano a riflettere sui progressi che questa materia sta conquistando della panoramica normativa europea, a confronto con l’Italia, dove ancora non si è superata la categorizzazione, vetusta ma in auge, che concepisce gli animali come mere “cose”.

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